Il v 2 dichiara l’oggetto della “preghiera” dell’apostolo

Il v 2 dichiara l’oggetto della “preghiera” dell’apostolo

Paolo appare spaventato verso le notizie di false concezioni attenzione alla parusia, e di conseguenza dichiara improvvisamente di dirigersi alla sua organizzazione “riguardo alla venuta del reggitore” (uper tes parousias tou kuriou)

L’espressione subito successiva, “e alla nostra raduno unitamente lui”, dice l’implicazione della organizzazione con un tale periodo, derivandone implicitamente l’importanza, ma prima di tutto l’insensatezza di tutti panico: appresso la parusia i cristiani saranno con il loro reggitore, unitamente quella persona in quanto li ama (2,13) e nel che tipo di gia quest’oggi possono individuare affinche Dio li ha “scelti che primizia in la riparo, da parte a parte l’opera santificatrice dello anima e la fede nella verita”, chiamandoli a presente unitamente il nuovo testamento di Paolo e dei suoi collaboratori, “per il dominio della gloria” stessa del Risorto (2,13-14). E’ importante segnalare perche il nome ora impiegato (episunagoghe), pur discontinuo nel tenero Testamento, e congiunto al parola periodico nella osservazione del riapparizione del prodotto dell’uomo nei discorsi escatologici di Marco (13,27) e Matteo (13,27). Pur non apparendo onesto dal nostro scritto qualora l’accento non solo da porsi sull’atto del riunire ovvero sul essere collocato riunita della gruppo, questi paralleli, dall’altra parte all’idea stessa di manovra implicita al estremita “parusia”, fanno risolvere per la precedentemente congettura.

L’espressione, tradotta alla scritto, suona mezzo un esortazione verso non lasciarsi “trar all’aperto di mente”; “mente” sta durante il greco “nous”, usato da Paolo durante dire l’uomo in quanto esperto di causa e di opinione, ebbene di autodeterminazione. Nel caso che ogni adulto ha un nous, esso del fedele e governo in fondo rinnovato (Rm 12, 1-2), e dovrebbe discendere eccetto “facilmente” allarmato da pensieri riguardanti la parusia. skout I Tessalonicesi rischiano ebbene di lasciarsi travolgere da nuove concezioni, non avendole opportunamente esaminate. L’uso dell’aoristo greco pare proporre che l’assalto adirato della tumulto e precedente, e comunque le sue conseguenze caricano arpione l’oggi di incertezze, maniera attesta l’uso del partecipante, a dichiarare l’essere “continuamente ansiosi” dei membri della aggregazione: “throeisthai”, appare semplice un’altra cambiamento nel insolito ultime volonta, mediante Mc 13,7, verso conferento e il timore della fine.

L’informazione affinche ha suscitato affanno tra i Tessalonicesi traspare dall’ultima asserzione del versetto: “quasi affinche il giorno del padrone come imminente”. E. Best, nel suo memoria storica, opta attraverso una spiegazione corretta, tuttavia oltre a impegnativa: “the day of the nobile is present”. Egli ritiene invero giacche tanto per assentarsi dai vv 3-12 perche si debba dedicarsi cio cosicche Paolo rifiuta al v 2: l’argomentazione di Paolo si sviluppera evocando una successione di avvenimenti affinche dovranno precedere il “giorno del sovrano” e illustrando di quest’ultimo il carattere cosmico, percio gente, esplicitamente identificabile. Dato che egli avesse piuttosto compreso opporsi verso predizioni della facile vicinanza della morte avrebbe argomentato altrimenti. Attraverso estraneo, non c’e melodia di reputare giacche Paolo si sarebbe avverso verso teorie di attuale modo per mezzo di un tale forza, essendo lui uguale evidente della assoluta prossimita della perspicace, aiutante l’insegnamento di cui 1Ts e intessuta (cf 1,10; 2,16; 3,13; 4,17; 5,1ss), dato non per opposizione insieme esso impartito individualmente per Tessalonica, al che razza di pare prorogare il v 5.

Durante l’altro mediante Rm 8,38; 1Cor 3,22; 7,26, Paolo proprio utilizza “enistemi”, “e presente”, durante opposizione verso cio che e prossimo, esprimendo simile un’imminenza dell’escatologico perche raramente avrebbe misconosciuto, modo appare alquanto succedere per 2Ts 2

Appare sopra qualunque maniera faticoso ricostituire cio che coloro ai quali Paolo si oppone davvero ritenessero. Circa un paragone potrebbe avere luogo trovato in 1Cor 4,8, ove l’apostolo appare contrastare la fede di alcuni Corinzi di capitare precisamente nell’escatologico, e che allora durante un qualunque prassi il tempo del sovrano fosse appunto dono. I Tessalonicesi potrebbero durante presente stesso idea aver equivocato il rapportarsi verso loro modo verso “figli del giorno” (1Ts 5,5): nel caso che essi proprio appartengono al ricorrenza, in quell’istante il tempo del reggitore e iniziato. Best ritiene in altro modo facile affinche coloro di fronte i quali Paolo scrive possano aver riconosciuto l’inizio del celebrazione del sovrano nelle tribolazioni (i dolori messianici) alle quali la organizzazione andava venendo nondimeno piuttosto vivamente sottoposta, e che ebbene la perspicace non fosse costituita da un individuale fatto, eppure da un ossessione di eventi culminanti nella parusia del Signore, mediante una buona continuazione per mezzo di l’apocalittica giudaica. E’ stimolante cosicche essi sostenessero l’attualita del ricorrenza del sovrano, non della parusia: alla insegnamento di 1Ts 4, 13-18 era verso aggiunto ben pericoloso presumere perche il ritorno del reggitore avesse in precedenza avuto casa. Piuttosto, mediante 1Ts 5,1ss il tempo del reggitore e un vicenda, e Paolo diviene inizio stimato.